Oggi, 29 agosto, la nostra associazione Pochos Napoli, partner del progetto Codice Rainbow, Centro Antidiscriminazione, aderirà alla manifestazione indetta dai comitati cittadini al Parco Verde per mostrare sostegno e solidarietà alle vittime dello stupro di Caivano.
Il nostro Centro Antidiscriminazione “Codice Rainbow”, tra i vari servizi gratuiti offerti alla cittadinanza, prevede un laboratorio di “educazione al sentimento e all’affettività” e ha attivato sul territorio, attraverso lo sport e con incontri nelle scuole, iniziative di informazione e sensibilizzazione contro l’odio, la violenza e le discriminazioni. Siamo convinti pertanto che solo facendo rete, tutti e tutte, nessuno escluso, nessuna esclusa, come fatto in questi mesi con alcune realtà territoriali associative e istituzionali, come le scuole, piuttosto che il Forum dei Giovani del Comune di Casoria o con l’Associazione “Un’infanzia da vivere”, possiamo, attraverso la cultura e la conoscenza, cambiare qualità della vita di interi quartieri, come il Parco Verde di Caivano, divorati dalla camorra, dal malaffare, dalla violenza e della miseria. Occorre la presenza dello Stato, ma non in chiave repressiva, la presenza di uno Stato, di una comunità che sappia investire nel bello, nei diritti e che sappia dare opportunità vere, concrete a partire dalla formazione e dal lavoro ai chi vive in determinate realtà, troppo spesso lasciate sole e abituate purtroppo a leccarsi le ferite e a convivere con mostri e fantasmi.
Il Progetto “Codice Rainbow” è attivo sul territorio di Caivano dallo scorso mese di novembre ed è un Centro Antidiscriminazione, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale di Caivano e finanziato dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel parco verde di Caivano, presso gli spazi comunali dell’Associazione “Un’infanzia da vivere”, il centro antidiscriminazione “Codice Rainbow”, a circa tre anni dal terribile omicidio di Maria Paola Gaglione, speronata in moto dal fratello che non accettava la relazione amorosa con Ciro, anche lui coinvolto nel terribile incidente, compagno transgender della sorella, offre supporto legale e psicologico gratuito alle persone LGBT+ (e ai loro familiari) vittime di violenza o discriminazione e propone momenti di riflessione e confronto nelle scuole, oltre che attività di supporto di orientamento a lavoro.